Diario di bordo di un'insegnante - guida turistica sui generis
Sapete dirmi cosa accade se una terribile pandemia si abbatte sull’umanità e si congelano viaggi, scoperte, tour di qualsivoglia tipo? E se il mestiere di guida turistica smette di avere un senso in questo frangente? Beh, direte voi, basterà aspettare che ritorni la normalità per poi riprendere da dove si era lasciato prima. E se nel frattempo sorgesse il desiderio di tentare nuove strade? Di provare nuove esperienze di lavoro? È il mio caso, mi sono trovata davanti la possibilità, tante volte suggeritami e mai valutata realmente, di insegnare. E dunque, ripresi i libri e conseguito l’ennesimo master, mi sono lanciata, con consapevolezza, in questa nuova esperienza.
Sono stati due anni scolastici bellissimi, tra classi interessanti e scalmanate di ragazzini e adolescenti. Dall’italiano al latino, dalla storia alla geografia e adesso mi trovo a fare i conti con un dilemma più che consistente: riuscirò a far coesistere le due figure professionali o sarò letteralmente sommersa da lavoro no stop per gran parte dell’anno? Per il momento mi godo un periodo di ritmi inaspettatamente sostenibili e progetto le mie prossime avventure!
Ma la questione sulla qualità della vita di chi unisce al mestiere dell’insegnante quello di guida turistica on the road, rimane aperta: in che misura è lecito lavorare 7 giorni su 7, con una reperibilità costante e macinando km su km ogni giorno? Le mie giornate tipo consistono in: sveglia presto al mattino e scuola; nel pomeriggio mi dedico invece alla preparazione delle lezioni ordinarie (chi dice che un’insegnante non prepara il lavoro da svolgere in classe non ha mai insegnato o lo fa improvvisando), ai laboratori di recupero di latino, alle riunioni ordinarie ed anche a quelle straordinarie ed infine alla definizione di contenuti e tempistiche di eventuali tour/laboratori/visite gioco nel weekend. Le gite fuori porta che svolgo per lavoro nel fine settimana prevedono mete e contenuti sempre diversi e richiedono un tempo di percorrenza che oscilla tra i 30 minuti e le 2 ore e trenta. E, passato il weekend, il ciclo riparte in allegria!
D'altronde, si potrebbe pensare che trasmettere le conoscenze ad adulti e bambini sia un gioco da ragazzi, ma non è così: richiede la capacità di capire quali siano le tempistiche di acquisizione per fascia di età, ma anche per singolo individuo, abilità comunicative e qualche asso nella manica da potersi giocare quando l’attenzione cala. La passione e la dedizione fanno la differenza, questo è vero, ma che siano indirizzate parimenti verso la materia trattata e verso chi abbiamo di fronte. La capacità di rispettare la diversità altrui e di tarare gli interventi non su di me ma di costruirli a misura dell’interlocutore, grande o piccino che sia, adottando un metro comunicativo specifico, è uno degli ingredienti essenziali.
L’obiettivo finale è di rendere indimenticabile "il viaggio" alla scoperta di un luogo o di un argomento specifico. Per far bene il mio lavoro, insomma, servono tanta pazienza ed amore, che metto ogni giorno a scuola, in ogni percorso di visita e nella vita quotidiana, sperando di suscitare la curiosità che è insita in ognuno di noi. Ho suscitato la tua? Se è così, sarà per me un piacere “accompagnarti” virtualmente alla scoperta dei luoghi, vicini e lontani che sanno di cultura siciliana, della mia terra. E se stai programmando un viaggio in Sicilia occidentale e sei alla ricerca di una guida che metta dentro al suo lavoro tutti questi ingredienti, contattami, sarò ben contenta di guidarti!
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