Come i dati emersi dalle ultime campagne di scavo stravolgono la lettura della storia di Selinunte
Già al solo avvicinarsi a Selinunte si percepisce un’atmosfera di sacralità e solennità, che la posizione sopraelevata del promontorio su cui sorge l’Acropoli, la parte alta della città, non fa che amplificare. Si tratta di semplice casualità? I recenti scavi archeologici hanno dimostrato che ancora una volta la storia va riscritta alla luce delle ultime scoperte. È emerso infatti che la conformazione geomorfologica dell’Acropoli, ovvero un tratto di terra allora lambito da due fiumi e sopraelevato rispetto al livello del mare, è un artificio voluto e realizzato dalla prima generazione dei coloni greci approdati in Sicilia nel VII sec a.C. Come è stata realizzata? Cerchiamo di capirne di più insieme.
Selinunte è una colonia greca fondata nel VII sec. a.C.; il luogo su cui fu eretta l’Acropoli, in posizione prominente, marcava il confine con le popolazioni fenicio-puniche, stanziatesi nella punta occidentale della Sicilia. Selinunte doveva letteralmente emergere alla vista ed incutere timore reverenziale ai bárbaroi, gli stranieri, che vivevano oltre il suo territorio; con la grandiosità delle sue opere architettoniche mostrava la predominanza culturale e politica del popolo greco. L’Acropoli, si staglia su una monumentale piattaforma che ne accentua la visibilità ed in essa furono costruiti bellissimi templi, tra cui spiccavano il tempio C ed il tempio D.
Sulla collina orientale insistevano il tempio E, F, e G, così indicati in modo convenzionale dal momento che l’attribuzione a divinità specifiche non è confermata in via definitiva. Nessuna meraviglia se vi dicessi che il tempio G, con molta probabilità dedicato a Zeus, per le sue dimensioni colossali, è tra i più grandi mai costruiti in Grecia, Magna Grecia e Sicilia. L’area occidentale del Parco Archeologico di Selinunte ha restituito le vestigia di un santuario dedicato alle divinità ctonie (degli Inferi), con implicazioni legate a culti misterici che evocano grande fascino. Non dobbiamo aspettarci templi di grandi dimensioni ma una tipologia costruttiva più semplice, del tipo a megaron, cella a pianta rettangolare priva di peristasi, ovvero priva di colonne che ne delimitino il perimetro.
E adesso arriviamo al il nocciolo della querelle: nell’indagare il livello di fondazione del tempio C, infatti, l’équipe di archeologi della New York University e dell’Università Statale di Milano, ha constatato che si è reso necessario un innalzamento del piano di calpestio nell’intera area dell’Acropoli già dal primo arrivo dei coloni greci, nel VII sec. a.C., per far sì che i templi ivi costruiti si trovassero in una posizione sopraelevata. In buona sostanza, si tratta di una vera e propria “invenzione dell’Acropoli” avvenuta a seguito di un intervento ante litteram di modifica del territorio. Abbiamo la possibilità di riconoscere uno dei primi passi che sancisce la nascita dell’architettura del paesaggio e ciò è avvenuto proprio a Selinunte!
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